Musica dall’Universo
Considerazioni sulla vita e la musica di John Lennon
(Tom Crisci)
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“Jai guru deva om, Nothing's gonna change my world, nothing's gonna change my world” (Grazie Guru Deva, Om, Niente cambierà il mio mondo, niente cambierà il mio mondo).
Questo è il ritornello di Across The Universe, il celebre brano di John Lennon, inciso mentre era ancora con i Beatles. E’ il primo – e fino ad oggi l’unico - brano musicale trasmesso via radio nel cosmo dalla NASA il 4 Febbraio del 2008, a 431 anni luce di distanza dalla Terra. John, nonostante fosse già famoso in tutto il mondo, forse non avrebbe mai immaginato che la sua sarebbe stata la prima voce in assoluto ad essere proiettata nell’universo, quando in una fredda notte del 1967 abbozzò le prime frasi del testo. E invece, come per una strana magia del destino, il titolo “Attraverso l’Universo”, non avrebbe potuto essere più azzeccato per l’evento.
Un sintomo evidente che la popolarità di John è andata ben oltre il mito, oltre le dimensioni terrene della fama e del successo. E’ arrivata nello spazio profondo, nelle sfere musicali cosmiche che egli, nonostante tutti i difetti comuni al genere umano, sentiva e percepiva ogni giorno della sua vita. Una popolarità ben espressa dalla sua Luna in Capricorno, il segno descritto come la Porta degli Dei, il passaggio che apre il cammino dell’anima, intermediario tra cieli e terra. Una popolarità che va oltre i confini dell’universo! Quell’universo che si potrebbe scorgere nel grande trigono che nel suo tema natale la Luna forma con Urano (=il cielo) e Nettuno (=la musica).
Musicalmente, dalla penna e dal cervello di John, è uscito di tutto: dalle struggenti note di Julia, dedicata alla madre scomparsa, si passa a rock convulsi e spassionati come Revolution, alle canzoni visionarie e con una irresistibile vena di follia come I’m The Walrus e Lucy in the Sky with Diamonds, alla nostalgia per i luoghi dell’infanzia descritti in Strawberry Fields Forever, ai pezzi post Beatles politicamente impegnati e pacifisti, come la celeberrima Imagine.
Quando scriveva, partiva quasi sempre da cose semplici ed essenziali, come segnala la sua Luna in Capricorno. Il Sole in Bilancia e campo I spesso rendeva parole e musica celestiali, solari, dirette. Era un artista sensibile e alla ricerca del bello! Ma il suo Mercurio dinamico in Scorpione, unito al prominente campo VIII, aggiungeva sempre quel tocco finale inquietante, spesso anche macabro e cinico, pieno di mistero che rendeva uniche le sue composizioni. Non era una persona che perdeva troppo tempo nel registrare i pezzi: se non gli piaceva come stava procedendo la creazione di un brano, desisteva subito ai primi tentativi, lasciandolo da parte a maturare per tempi migliori.
Questa impazienza ed irruenza, questo entusiasmo fortissimo, ma che si spegne in fretta alle prime difficoltà è tipico di un Marte prominente, molto vicino all’Ascendente, ma piazzato nel segno della Bilancia. Una posizione non facile per il pianeta, indice di un equilibrio spesso precario e ricercato disperatamente dall’artista fino alla sua tragica scomparsa.
Chi era quindi John Lennon? Un musicista e poeta che ha fatto sognare milioni di persone con indimenticabili canzoni, che ha segnato un’epoca rivoluzionando, assieme ai Beatles, gusti e mode musicali, un personaggio senza tempo con un carisma che ha avuto pochi rivali. Ma chi era realmente l’ uomo Lennon? Un uomo dalla personalità complessa, un visionario spesso infelice, come gran parte degli artisti più geniali.
E gran parte di questa infelicità e angoscia irrisolta viene raccontata in modo lucido e concreto, con uno stile quasi autobiografico da John, specialmente nelle sue canzoni post Beatles.
John Winston Lennon nacque a Liverpool, al Maternity Hospital di Oxford Street il, 9 Ottobre 1940, alle 6 e 30 del mattino.(1)
Bilancia con ascendente nello stesso segno e una natura duplice e controversa. Egli stesso si definiva un mezzo monaco e mezzo animale da palcoscenico, essendo in qualche modo cosciente di avere in sé una parte profondamente passiva e riservata e un’altra metà invece aggressiva, attiva ed esibizionista tipica dello showman, una caratteristica ben descritta dal Sole in campo I.
La parte monastica e introversa invece è mirabilmente indicata dalla posizione della Luna in Capricorno e campo IV, ben confermata dalla rigida educazione ricevuta nell’infanzia e nei primi anni dell’adolescenza. Una Luna che fa pensare ad una presenza femminile determinata, claustrale e rigida, come effettivamente fu per John.
Mercurio in Scorpione e il forte campo VIII gli davano invece uno spirito ribelle e polemico, un compiaciuto gusto per il mistero, gli enigmi e i messaggi nascosti, innumerevoli soprattutto negli ultimi dischi dei Beatles. Gli stessi valori sembrano ben mostrare la sua continua ossessione per la morte che diventò una vera e propria fobia nei suoi ultimi anni di vita.
(1)L’ora di nascita di John Lennon è stata da sempre motivo di discussioni ed insicurezze. Nel web e in molte pubblicazioni astrologiche l’orario maggiormente diffuso è quello pomeridiano delle 18.30. Questo orario venne fornito da John ad un astrologo, Roger Elliot, nel 1969 per avere un responso astrologico. C’è da dire che questo orario proveniva dal padre di Lennon, che però al momento della nascita non era presente, dal momento che era quasi sempre per mare e lontano dalla famiglia per il suo lavoro sulle navi. Le 6.30 invece è un orario citato da persone che erano presenti quando John venne al mondo. E’ altamente probabile che sia stata fatta confusione tra 6.30 PM e 6.30 AM un errore abbastanza diffuso e banale. Le fonti comunque da me esaminate, provengono da questi libri:
1) Nella biografia “John Lennon, Mio Fratello” (titolo originale: “Jhon Lennon, My Brother”) scritta dalla sorellastra Julia Baird a pagina 18 Zia Mimi (Mary Stanley, la sorella della madre di John) cita le ore 7 del mattino.
2) Nella biografia di Albert Goldman “The Lives of John Lennon” a pagina 23 vengono citate “le sei e mezzo del mattino”
3) Nella rivista “Beatles Unlimited” n° 34/35 c’è un articolo sul tema di John, a cura di G.Kooistra dal titolo "E le stelle stanno a guardare", dove si parla di una “forte costellazione nella ottava casa” e del transito di Saturno nella dodicesima casa, in prossimità dell’Ascendente durante la sua morte. Questo corrisponde alla carta di John eretta per le 6.30.
4) Nella biografia “The Beatles Box” a cura di Alan Clavson, a pagina 3 del volume dedicato a John Lennon, sono citate le 6.30 del mattino.